La leggenda di Tristano e Isotta è una tragica storia d’amore originaria tra Irlanda e Cornovaglia. Ancora viene raccontata in opere teatrali, poesie e romanzi.
La storia di Tristano e Isotta è un racconto popolare arturiano del 12° secolo, anche se si crede che sia molto più antico, secondo alcuni collegamenti con le leggende celtiche.
Si tratta della tragica storia d’amore adultera tra Tristano e Isotta, moglie dello zio di Tristano, re Marco di Cornovaglia, un classico triangolo amoroso che alla fine verrà spezzato dalla morte.
Ci sono diverse versioni della leggenda di Tristano e Isotta, ma tutte mantengono la stessa struttura di base e trama. Quello che trovi qui è un riassunto che riprende i più accreditati testi sulle leggende inglesi.
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Tristano alla corte di Re Marco
Il giovane Tristano viene portato alla corte del re Marco di Cornovaglia, suo zio, dove riceve l’educazione all’arte cavalleresca, abilità in cui il ragazzo eccelle ben presto.
A quei tempi re Marco era obbligato a rendere omaggio al re Argius e alla regina Isotta, i sovrani d’Irlanda.
Una volta, per riscuotere questo pagamento, mandano il loro cavaliere più forte e temuto, Moraunt, fratello della regina Isotta.
Tristano, per liberare lo zio da questa forma di sudditanza, decide di combattere Moraunt in un duello all’ultimo sangue e lo ferisce pesantemente.
Ma anche Tristano riceve una ferita alla gamba e Moraunt gli rivela che la sua spada è imbrattata con una tossina mortale e l’unica che potrà salvarlo è sua sorella, la regina Isotta, che è un’abile guaritrice.
Moraunt muore e il suo corpo viene portato a casa. Qui sua sorella trova una scheggia della spada di Tristano conficcata nel suo cranio e decide di conservarla con cura.
Guarigione in Irlanda
Tristano, intanto, è ferito solo lievemente, ma il veleno di Moraunt si diffonde lentamente attraverso il suo corpo, impedendogli di guarire.
Decide allora di cercare la regina Isotta, sperando che potesse fare qualcosa per lui. Arrivato alla corte irlandese e consapevole della relazione della regina con Moraunt, si presenta sotto falso nome.
Non conoscendo la sua vera identità, la regina Isotta accetta di curarlo e inizia gradualmente a riportarlo in salute.
Il re e la regina d’Irlanda hanno una bellissima figlia, a cui avevano dato il nome di sua madre, conosciuta come la Principessa Isotta la Bella. La ragazza accudisce Tristano durante la convalescenza a palazzo, finché se ne innamora.
Un giorno un servitore, mentre pulisce la spada di Tristano, nota che è scheggiata. La porta quindi alla regina che, confrontandola con la scheggia conservata, si rende conto che si tratta proprio dell’arma che ha ucciso il fratello.
La donna chiede la pena di morte per Tristano, ma il re decide di risparmiarlo, semplicemente bandendolo dal suo regno. Ora guarito, Tristano lascia l’Irlanda e Isotta la Bella e torna alla corte del re Marco.
Isabella promessa sposa di re Marco
Tornato a casa, Tristano racconta di Isotta la Bella a re Marco in termini così entusiastici che lo zio se ne infatua e chiede a Tristano di tornare in Irlanda e portargli Isotta la Bella in moglie.
Tristano obbedisce. In Irlanda comincia ad avere sentimenti contrastanti perché ha promesso allo zio di portargli la principessa, ma lui stesso ne è innamorato.
Anche se combattuto, tiene fede alla promessa fatta e chiede al re Argius di concedere la mano di Isotta a re Marco, quindi partono per tornare in Cornovaglia.
La regina, intanto, per assicurare alla figlia un felice matrimonio, dà una pozione d’amore alla serva della ragazza, chiedendole di somministrarla a lei e a re Marco appena arrivati a palazzo.
Durante il tragitto, però, Tristano e Isotta, sopraffatti dalla sete, trovano la boccetta misteriosa e la bevono, credendo fosse acqua. I due cedono definitivamente al loro amore, adesso destinato a essere impossibile.
Questo non ferma i piani e Isotta la Bella sposa il re. Ma la pozione ormai ha già sortito il suo effetto e, nonostante il matrimonio appena avvenuto, Tristano e Isotta si amano ancor più di prima.
Tristano viene bandito
Passa poco tempo e il re Marco scopre l’amore che lega i due ragazzi. Furioso, bandisce Tristano dal regno. Questi comincia a vagare senza meta, finché si trova alla corte di re Artù a Camelot, dove viene invitato a unirsi ai Cavalieri della Tavola Rotonda.
Re Marco, spinto dalla gelosia, decide di travestirsi e andare a Camelot a uccidere suo nipote, portando con sé anche Isotta. Mentre il re va alla ricerca di Tristano, Isotta viene tenuta al sicuro in un’abbazia.
Un giorno, passeggiando nei boschi, incontra il suo amato. I due trascorrono tre giorni felici insieme ma poi Tristano decide di riportarla a suo marito. Il piano del re di uccidere Tristano fallisce, così l’uomo torna in Cornovaglia con sua moglie.
Tristano, ora di nuovo solo e senza speranza, credendo che non avrebbe mai più ritrovato la felicità, parte verso la Bretagna e si ritrova alla corte del re Hoel.
A quel tempo la Bretagna era sotto attacco e Tristano si offre volontario per guidare l’esercito dei Bretoni. Con la sua bravura nelle armi e il suo coraggio libera facilmente i Bretoni dagli invasori.
Isotta dalle mani bianche
In segno di gratitudine, il re Hoel gli offre in matrimonio la sua bellissima figlia. La ragazza ha lo stesso nome del primo amore di Tristano, Isotta la Bella, ma era conosciuta come Isotta dalle Mani Bianche.
Tristano si trova in conflitto con il suo cuore. Sebbene amasse Isotta la Bella con tutto se stesso, sapeva che non avrebbero mai potuto vivere felici insieme. Dopo molte indecisioni, accetta il matrimonio.
I due trascorrono molti mesi in serena felicità in reciproca compagnia, ma ben presto Tristano è richiamato a combattere i nemici e viene colpito alla testa. Portato a casa da sua moglie, il cavaliere comincia a riprendersi, mentre cresce anche il suo amore per Isotta dalle mani bianche.
Ma un’oscura malattia si impossessa di lui e non gli permette di tornare in forma. Alla fine, disperato, racconta alla moglie di come Isotta la Bella in passato lo aveva guarito e la supplica di mandarla a chiamare.
Isotta delle Mani Bianche invia Gesnes, il miglior marinaio del regno, in Cornovaglia per chiedere alla regina Isotta la Bella di andare con lui in Bretagna a salvare Tristano. Prima di partire, Tristano dice a Gesnes:
“Se lei acconsente di venire, prima del tuo ritorno dota la tua nave di vele bianche e noi saremo avvisati del suo arrivo. Se si rifiuta, issa l’albero con vele nere, perché allora la mia morte sarà vicina”.
Senza esitazioni Isotta la Bella accetta di raggiungere Tristano. Nell’attesa del loro arrivo, la salute di Tristano però continua a peggiorare rapidamente.
L’inganno di Isotta dalle mani bianche
Intanto, la moglie di Tristano, gelosa, teme che l’arrivo di Isotta la Bella avrebbe potuto risvegliare il loro amore e distruggere la sua stessa felicità. Così, quando scorge arrivare la nave con le vele bianche, decide di mentire e riferisce a Tristano che le vele sono nere.
L’uomo, deluso e allo stremo delle forze, emette l’ultimo respiro. Quando Isotta la Bella mette piede a terra, riceve la terribile notizia e, con dolore, appena vede il corpo senza vita dell’amato, muore al suo fianco.
I due cadaveri vengono riportati in Cornovaglia dove re Marco, pentito, ordina che fossero sepolti nella sua stessa cappella.
Dopo poco tempo, dalla tomba di Tristano comincia a crescere una bellissima vite che si arrampica lungo il muro e scende fino a congiungersi con la tomba di Isotta la Bella.
La vite viene più volte tagliata ma questa, ogni volta, ricomincia a crescere sempre spingendosi verso la tomba della principessa morta per amore.
Fine della storia d’amore infelice
La storia di Tristano e Isotta rimane una delle più grandi storie d’amore del mondo arturiano, ritratta in molte opere d’arte, canzoni, poesie e racconti, opere e film, in molte lingue e in tanti Paesi del mondo.
È una di quelle storie sempreverdi che, come la vite che nacque dalla tomba di Tristano, ritorna ancora e ancora e non muore mai.